Maria Avino, Isabella Camera d’Afflitto, Alma Salem (a cura di), Antologia della letteratura araba contemporanea. Dalla nahda a oggi, Studi Superiori/Lingue e letterature straniere, Carocci editore, Roma 2015, pp. 391.

in La rivista di Arablit, a. VI, n. 11, giugno 2016, pp. 81-84.

Il volume, curato dalle docenti Maria Avino, Isabella Camera d’Afflitto e Alma Salem per i tipi dell’editore Carocci, vuole essere in primo luogo un supporto didattico per gli studenti italiani di letteratura araba contemporanea. Come specificato nell’introduzione, infatti, l’antologia si pone in un rapporto di continuità con l’ormai classico Letteratura araba contemporanea. Dalla nahda a oggi di Isabella Camera d’Afflitto[1]: di quest’ultimo, anch’esso pubblicato da Carocci, l’antologia ricalca titolo e sottotitolo, oltre a presentare una selezione di testi di molti degli autori che lo studente ha probabilmente già incontrato nelle pagine del suo manuale di storia della letteratura araba.
L’antologia è composta da una scelta di 48 brani, presentati in ordine cronologico e ciascuno introdotto da una nota biobibliografica sul rispettivo autore. La particolarità del volume sta nel fatto che è formato da due parti speculari, allo stesso tempo complementari e distinte: la prima metà propone i testi in traduzione italiana, mentre la seconda metà riporta gli stessi testi in lingua originale, sempre anticipati da note biobibliografiche, che però qui comprendono informazioni diverse rispetto a quelle presenti nella prima parte del libro. Alla fine di ciascuno dei testi in arabo c’è una breve serie di domande di comprensione del testo che possono servire sia allo studente per verificare autonomamente le proprie competenze, sia al docente che voglia utilizzarle in classe o durante gli esami.
Grazie alla sua peculiare disposizione, l’antologia può essere agevolmente letta sia da un lettore che non conosca l’arabo, sia da un lettore che non conosca l’italiano, sia da un lettore che conosca entrambe le lingue e voglia confrontare i testi originali con quelli tradotti.
Per facilitare il confronto didattico, le traduzioni già edite sono state talvolta rimaneggiate, così da renderle più aderenti al testo originale, nel caso in cui la penna del traduttore fosse stata calcata eccessivamente nella resa in italiano. Il lettore non specialista, infine, troverà nell’introduzione e nel glossario due strumenti che gli faciliteranno la lettura e la contestualizzazione storica dei brani: nella prima, infatti, si tratteggiano brevemente le linee principali della storia della letteratura araba moderna e contemporanea, mentre il secondo non solo definisce i termini arabi presenti nei testi, ma riporta anche un elenco delle persone e degli eventi notevoli.
Sebbene l’opera si rivolga idealmente a un pubblico eterogeneo, è innegabile che il lettore-tipo per cui essa è stata pensata è lo studente universitario, soprattutto alla luce della penuria di antologie a scopo didattico presenti sul mercato italiano. Come è noto, infatti, sono disponibili numerose antologie di narrativa e poesia araba rivolte a un pubblico generico, e pubblicate da editori piccoli, medi e grandi; dal 2001 ad oggi ne sono state date alle stampe circa quindici, destinate perlopiù a lettori non accademici. Per citarne solo alcune, di taglio monografico: Perle degli Emirati e Perle dello Yemen, entrambe curate da Isabella Camera d’Afflitto e Maria Avino e uscite nel 2008 per l’editore Jouvence; Rose del Cairo, curata da Elisabetta Bartuli per e/o (2001), e Rose d’Arabia, curata da Isabella Camera d’Afflitto sempre per e/o (2001); Figli del Nilo. Undici scrittori egiziani si raccontano, a cura di Francesca Prevedello (Mesogea, 2006); Fuori degli argini. Racconti del ’68 egiziano, a cura di Lorenzo Casini (Edizioni Lavoro, 2003). A queste si aggiungono le antologie di respiro più ampio, come ad esempio L’altro Mediterraneo: antologia di racconti arabi del Novecento, a cura di Valentina Colombo (Mondadori, 2004) e Scrittori arabi del Novecento, in due volumi, curato da Isabella Camera d’Afflitto (Bompiani, 2002)[2]. Per quanto riguarda invece le antologie destinate agli studenti di arabo, ci risulta che siano davvero in scarso numero; fra quelle di recente pubblicazione: Lo spettatore: breve antologia di scrittori siriani, a cura di Angela Daiana Langone (Hoepli, Milano 2012), che include solo i testi in lingua originale, introdotti da un breve riassunto in italiano e didattizzati; Crestomazia araba, a cura di Daniela Amaldi e Raoudha Mediouni (Istituto per l’Oriente, Roma 2009), che include solo testi in lingua originale; Gialli d’Oriente. Racconti polizieschi del medioevo arabo, a cura di Katia Zakharia (Manni, Lecce 2012), il quale, naturalmente, non è un testo di letteratura araba moderna e contemporanea.
Abbiamo già accennato che la scelta degli autori qui antologizzati segue in gran parte il volume sulla Letteratura araba contemporanea di Camera d’Afflitto, anche se purtroppo, per motivi di spazio – come viene fatto notare anche nella «Nota alla traduzione dei testi» [p. 35] –, hanno dovuto essere sacrificati molti scrittori di primaria importanza: mancano all’appello, fra gli altri, Yūsuf Idrīs, Ṣunʿ Allāh Ibrāhīm, Hudà Barakāt, Adūnīs, Muḥammad Bannīs. In compenso, il lettore può farsi un’idea della letteratura più attuale grazie ad alcuni brani estratti da libri recentissimi, già editi in traduzione italiana o ancora inediti, come per esempio L’arco e la farfalla di Muḥammad al-Ašʿarī (trad. di Paola Viviani, Fazi, Roma 2012), Gambo di bambù di Suʿūd al-Sanʿūsī (trad. inedita di Caterina Pinto) e La poesia della farfalla, del poeta tunisino recentemente scomparso Muḥammad al-Ṣġayr Awlād Aḥmad (da La poesia della farfalla, trad. di Patrizia Zanelli, Lushir, Lucera 2012). Quest’ultimo è uno dei pochi testi poetici presenti nell’antologia: come specificato dalle curatrici [p. 35], infatti, si è preferito lasciare poco spazio alla poesia, che per sua natura è più soggetta a licenze traduttive e pertanto non si presta facilmente alle esigenze della didattica.
Per quanto riguarda invece il teatro, in questa panoramica viene presentata un’unica pièce, L’elefante, o re del tempo del siriano Saʿd Allāh Wannūs (trad. di Monica Ruocco, in “Oriente Moderno”, LXIX, 1989), a cui sono stati fatti alcuni tagli per ragioni editoriali, pur senza alterare il messaggio del testo originale.
I brani più preziosi dell’antologia sono senza dubbio quelli che sono stati qui tradotti per la prima volta, e in particolare quelli dei pionieri della nahḍah: autori come Rifāʿah Rāfiʿ al-Ṭahṭāwī, Aḥmad Fāris  al-Šidyāq, Qāsim Amīn, Muḥammad al-Muwayliḥī e altri, pur avendo l’indiscutibile merito di avere spianato la strada alla letteratura araba affinché facesse il proprio ingresso nella modernità, restano purtroppo in larga parte inediti in italiano.
Particolarmente felice appare, inoltre, la scelta delle curatrici del volume di inserire brani con un contenuto tale da stimolare la curiosità del lettore italiano. Per esempio, di al-Ṭahṭāwī vengono presentati tre brevi brani tratti da Dall’oro raffinato in Parigi condensato in cui l’autore descrive con divertito stupore il periodo trascorso in quarantena all’arrivo in Francia dall’Egitto, il vestiario dei francesi e i loro luoghi di divertimento. Notevole è anche il brano di Nabawiyyah Mūsà, intitolato Il mio svelamento, in cui la femminista egiziana parla appunto della propria decisione di togliersi lo ḥiǧāb, riportando – in maniera decisamente autoironica – un divertente aneddoto che la riguarda.
Altri brani hanno invece un carattere più storico e documentario, come per esempio quello di Mīḫā’īl Nuʿaymah, intitolato  La mia relazione con la Russia, che rende conto delle profonde relazioni che, a cavallo tra Otto e Novecento, si andarono creando tra la regione siro-libanese e la Russia, consentendo a diverse generazioni di levantini di studiare nelle scuole fondate dalle missioni ortodosse. E al lettore attento non sfuggirà che queste relazioni si riverberano per lungo tempo sulla produzione letteraria araba, non solo nel Levante, come dimostra ad esempio il brano dello yemenita Waǧdī al-Ahdal, Il naso molesto, che ricorda molto da vicino un piccolo capolavoro della letteratura russa,  Il naso di Nikolaj Vasil’evič Gogol’.
Questa Antologia della letteratura araba contemporanea ha un’utilità innegabile per lo studente universitario, e sarebbe auspicabile che fosse inserita non solo nei programmi d’esame di letteratura araba, ma anche nei livelli avanzati dei programmi di lingua, che dei testi letterari ben selezionati non possono che contribuire a rendere più stimolanti ed efficaci.

Fernanda Fischione


[1]  I. Camera d’Afflitto, Letteratura araba contemporanea. Dalla nahḍah a oggi. Nuova edizione, Carocci, Roma 2014.
[2]  Per i riferimenti bibliografici completi e per un elenco di antologie più esaustivo, si rimanda alla sezione “Antologie di narrativa e poesia” della Bibliografia presente sul sito de “La rivista di Arablit” (http://www.arablit.it/bibantologie.html, 31/07/2016, 09:00) .

This is an Article from La Rivista di Arablit - Anno VI, Numero 11, giugno 2016

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L’Autore

Fernanda Fischione | Laureata in Lingue e Civiltà Orientali presso la Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali (Sapienza Università di Roma), è iscritta al corso di laurea magistrale in Lingue e Civiltà Orientali della medesima facoltà.