Faraḥ Anṭūn’s Nahḍah as a Movement towards an Ideal Oneness in the Arab World: Italian Culture as a Neglected Source of Inspiration?
in La rivista di Arablit, a. XIV, n. 28, dicembre 2024, pp. 9-22.
While the massive and direct influence of French culture on Faraḥ Anṭūn has been taken for granted and fairly, albeit insufficiently, investigated, far less attention has been paid to the influence played by other Western cultures and civilizations. Students of the Arab thinker know that he wrote about outstanding British, Russian, and German figures, and that he deeply investigated the civilization of the United States, reporting extensively on it during his long stay in the country. However, these stimuli that strongly affected him both as a man and as an intellectual deserve further scrutiny, as so do other catalysts that have been fairly overlooked to date, such as Italian culture. With no claim of being exhaustive, this paper investigates the hypothesis concerning an Italian source of inspiration for Faraḥ Anṭūn’s intellectual, socio-political, and strictly literary activity, as well as provide theories on the channels through which it was received. In particular, it aims to provide hypothesis about the meeting between the intellectual universes of Anṭūn and the famous Neapolitan philosopher Giambattista Vico (1668-1744), who lived in a crucial period for the Kingdom of Naples, an epoch in many ways similar to that in which Anṭūn lived in the Ottoman Empire.
Se la grande e diretta influenza della cultura francese su Faraḥ Anṭūn è un dato acquisito e abbastanza, ancorché non in maniera sufficiente, indagata, minore attenzione è stata posta su quanto egli sia stato influenzato da altre culture e civiltà occidentali. Gli studiosi del pensatore arabo sanno che egli scrisse intorno a figure di rilievo britanniche, russe e tedesche, e che indagò a fondo la civiltà statunitense, scrivendo reportage nel corso della sua lunga permanenza nel Paese. Nondimeno, questi stimoli che lo influenzarono fortemente come uomo e intellettuale meritano un maggiore studio, così come anche altri sinora alquanto trascurati, tra cui la cultura italiana. Senza alcuna pretesa di esaustività, questo articolo vuole indagare l’ipotesi di una fonte d’ispirazione italiana per l’attività intellettuale, socio-politica e squisitamente letteraria di Faraḥ Anṭūn. Nel contempo, vuole avanzare qualche ipotesi intorno ai canali attraverso cui questa fonte d’ispirazione sia potuta giungere sino a lui. In particolare, questo contributo intende avanzare un’ipotesi in merito all’incontro tra l’universo intellettuale di Anṭūn e quello del famoso filosofo napoletano Giambattista Vico (1668-1744), il quale visse in un periodo cruciale per il Regno di Napoli, un’epoca in diversi modi simile a quella dell’Impero ottomano in cui Anṭūn visse.
