“La rivista di Arablit” è una rivista scientifica fondata nel 2011 da Isabella Camera d’Afflitto, professore onorario della Sapienza Università di Roma, (già) ordinario di letteratura araba moderna e contemporanea.
La rivista è edita dall’Istituto per l’Oriente “Carlo Alfonso Nallino” di Roma, con il patrocinio del Dipartimento “Istituto Italiano di Studi Orientali – ISO” della Sapienza Università di Roma.
“La rivista di Arablit” è specializzata nello studio della letteratura araba moderna e contemporanea prevalentemente dal periodo della nahḍah ad oggi; accoglie saggi relativi ad altri campi della cultura araba da quello storico-politico all’analisi critica e politica del discorso, ad ambiti interdisciplinari degli studi linguistico-letterari, comparatistici o sulle arti visive e musicali del mondo arabo.
Nata come rivista digitale, dal numero 11 del giugno 2016 è pubblicata anche in formato cartaceo ed è distribuita dalla Libreria Aseq. La rivista ha una periodicità semestrale e pubblica articoli in italiano, francese, inglese e spagnolo.
Il comitato scientifico è composto da studiosi dalla consolidata esperienza accademica internazionale. Fanno parte del comitato di redazione docenti di università italiane e straniere.
Nel corso degli anni il comitato scientifico e il comitato di redazione hanno subito delle variazioni segnalate nei numeri della rivista, oltre che nel sito della rivista, nella sezione “Archivio dei comitati scientifici e di redazione”.
Tutti gli articoli sono sottoposti al sistema di valutazione double blind peer review, che supporta il principio della rivista in base al quale ogni contributo inviato sia revisionato secondo elevati standard etici.
La rivista pubblica anche recensioni, conference report e article reviews.

Gli autori e i recensori si devono attenere alle norme del codice etico elaborato dal Committee on Publication Ethics (COPE), disponibile oltre in questa pagina.
In data 30-12-2016 “La rivista di Arablit” (cartacea) è stata iscritta al n. 245/2016 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma Sezione per la Stampa e l’Informazione.
In data 30-12-2016 “La rivista di Arablit” (telematica) è stata iscritta al n. 246/2016 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma Sezione per la Stampa e l’Informazione.

“La rivista di Arablit” è una rivista double peer-reviewed che si ispira al codice etico elaborato dal Committee on Publication Ethics (COPE): http://publicationethics.org/resources/guidelines. È necessario che Editore, Redazione, organi editoriali, Autori, e referee conoscano e condividano i requisiti etici presenti all’interno di questo codice.

Doveri dell’Editore e della Redazione

L’Editore, la Redazione e gli altri componenti dello staff si impegnano a non rivelare informazioni sugli articoli proposti ad altre persone oltre agli organi editoriali e ai referee. In particolare, i redattori si impegnano a non usare in proprie ricerche i contenuti di un articolo proposto per la pubblicazione senza il consenso scritto dell’autore. La Redazione si impegna a tutelare la riservatezza dei materiali proposti per la pubblicazione e a proteggere l’identità dei referee nel procedimento di double blind peer review. La Redazione è tenuta a conservare in un database riservato i risultati dei processi di referaggio dei saggi, ammessi e non, alla pubblicazione.

Doveri degli organi editoriali

Gli organi editoriali, intesi come direzione della rivista e comitato scientifico, garantiscono la correttezza delle procedure ai fini della valutazione, accettazione o rifiuto dei contributi sottoposti dagli autori, in particolare sulla double blind peer review, che consiste nella richiesta di almeno due pareri relativi ad ogni saggio di ogni fascicolo a referee scelti tra studiosi ed esperti della materia in esame, anonimi rispetto all’autore che ha sottoposto il suo contributo (a sua volta anonimo per i medesimi referee). I materiali inediti contenuti in un manoscritto inviato non devono essere utilizzati nella ricerca dagli organi editoriali senza l’espresso consenso scritto dell’autore. Gli organi editoriali evitano in questa procedura ogni conflitto di interessi e qualunque tipo di discriminazione di razza, genere, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, orientamento scientifico, politico degli autori, né della loro appartenenza accademica. Il rapporto tra la Direzione e l’Editore sarà improntato all’indipendenza e la scelta dei lavori da pubblicare sarà basata su criteri di qualità senza interferenze da parte dell’Editore. La decisione ultima di pubblicazione spetta alla Direzione della rivista.

Doveri degli autori

Gli autori dichiarano di conoscere e attenersi ai seguenti requisiti etici: accesso e conservazione dei dati; originalità del contributo e divieto di plagio; divieto di pubblicazioni multiple, ripetitive e/o concorrenti; indicazione delle fonti; paternità dell’opera; divieto di conflitto di interessi e divulgazione. In particolare, l’autore, oltre ad attenersi ai tempi indicati per la consegna del contributo, è tenuto ad accettare la procedura di referaggio e a garantire che il contributo sottoposto a peer review sia originale, inedito e non sottoposto contemporaneamente ad altre riviste. Con la consegna del contributo, l’autore dichiara implicitamente che non sussistono conflitti di interessi che potrebbero aver condizionato i risultati conseguiti o le interpretazioni proposte. Con la consegna del manoscritto e dopo l’accettazione per la pubblicazione, l’autore acconsente, inoltre, a trasferire i diritti dell’articolo all’editore. 

Doveri dei referee

I referee dichiarano di conoscere e attenersi ai seguenti requisiti etici: contribuire alla decisione editoriale; rispetto dei tempi; riservatezza; oggettività; divieto di conflitto di interessi e divulgazione. In particolare, per contribuzione alla decisione si intende che la peer review compiuta dai referee è una modalità con cui la direzione viene aiutata ad assumere decisioni sui contributi proposti dagli autori e consente anche allo stesso autore di migliorare il proprio contributo. I referee sono tenuti alla riservatezza dei testi assegnati, non dovendo questi essere discussi con altre persone senza esplicita autorizzazione. I referee si impegnano a indicare con precisione gli estremi bibliografici di opere fondamentali eventualmente trascurate dall’autore; i referee devono inoltre segnalare agli organi editoriali eventuali somiglianze o sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere a lui note. Nel caso in cui il referee individui la paternità del saggio sottoposto alla sua valutazione ed esistano conflitti d’interesse dovuti a precedenti rapporti di collaborazione, è tenuto a non accettare la valutazione; lo stesso dicasi nel caso si verificasse una situazione di concorrenza. La procedura di peer review deve essere compiuta in maniera oggettiva, nel senso che i giudizi dei referee al contributo devono essere motivati in maniera adeguata. I revisori sono tenuti a valutare i manoscritti per il loro contenuto scientifico, senza distinzione di razza, genere, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, orientamento scientifico, politico degli autori, né della loro appartenenza accademica.